Da febbraio 2023 è attivo il LeviDigiLab, nuovo laboratorio per la digitalizzazione dei beni cartacei, a stampa e manoscritti, conservati nella Fondazione Levi. Il progetto, attuato grazie anche alla consulenza tecnologica e formazione tecnica di Made in Heritage, network di aziende, società e imprese specializzate nella conservazione e valorizzazione dei patrimoni storici aziendali, punta a digitalizzare i fondi custoditi dalla fondazione veneziana e di renderli consultabili agli utenti tramite il nuovo sito LeviData.

Del materiale digitalizzato finora vanno menzionate l’intera collezione dei Levi B e più di cinquecento volumi nel fondo Levi A. Entrambe raccolte che custodiscono documenti musicali appartenuti ai coniugi Levi e alle loro famiglie, datati tra l’Ottocento e gli anni Sessanta del Novecento. Si tratta di un insieme di musiche per canto e pianoforte, ad esempio romanze da salotto, riduzioni di opere liriche, canzoni popolari, soprattutto venete e veneziane, ma anche esempi di musica leggera italiana e francese, standard jazz, variazioni su temi, composizioni solistiche e per organico da camera, marce, rondò, musiche da ballo, come il galop, la polka o i più recenti charleston e fox-trot, e brani per il cinema.

Un’altra importante collezione del fondo storico da poco resa pubblica è quella della Musica per banda. Queste partiture manoscritte rappresentano il lascito del compianto compositore e direttore d’orchestra Alfredo Ceccherini e costituiscono una raccolta tra composizioni per la Banda cittadina di Venezia, arrangiamenti di alcuni dei brani e opere più celebri della storia della musica e composizioni dello stesso direttore per un totale di 53 volumi.

La musica ha sempre rappresentato un aspetto cardine nella vita dei coniugi Levi e nel corso degli anni, persino in seguito alla nascita della Fondazione, questo patrimonio si è arricchito con l’acquisto non solo di ulteriori partiture ma anche di ritratti di personalità legate al mondo della musica. Un esempio è il fondo Disegni – Gambara Bovardi, 202 lavori perlopiù risalenti alla seconda metà dell’Ottocento appartenuti a Paolina Gambara Bovardi, autrice di diversi di questi disegni e figlia del musicista dilettante Agostino Gambara. Si tratta di una serie di ritratti realizzati con diverse tecniche, a matita, carboncino, inchiostro e pastello, dalla stessa Gambara Bovardi e da alcuni dei principali illustratori e artisti italiani attivi tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima metà del Novecento: Raffaele Mainella, Giulio e Fanny Carlini e Tommaso Minardi. I soggetti in questione sono principalmente musicisti, cantanti, direttori d’orchestra, compositori e musicologi come ad esempio Guido d’Arezzo, Giovanni Battista Pergolesi, Franz Schubert, Robert e Clara Schumann, Johannes Brahms, Baldassare Galuppi, Giuseppe Verdi, Pëtr Il'ič Čajkovskij, Gian Francesco Malipiero e diversi altri.

Oltre al Fondo storico, il LeviDigiLab si è occupato della digitalizzazione e pubblicazione di alcune raccolte presenti all’interno del Fondo Famiglia Levi, suddiviso in Fondo Banca Jacob Levi & Amministrazione Famiglia Levi e Fondo d’archivio di famiglia, ora in fase di riordino e catalogazione, che comprende anche il Fondo fotografico di cui è stato reso disponibile un approfondimento nella sezione Storie del nuovo sito della Fondazione. Il Fondo fotografico di famiglia consiste in una ricca collezione di circa duecento scatti databili tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi anni Sessanta del secolo scorso suddivisi tra stampe e cartoline fotografiche. Ritratti non solo di componenti della famiglia Levi e di persone a loro vicine, ma anche di personaggi legati al mondo musicale e teatrale come Pietro Mascagni, di cui si conserva un ritratto fotografico con dedica, Wanda Landowska, Lorenzo Perosi, Ferdinand Löwe, Ottorino Respighi e altri.

Sempre presenti nel Fondo Famiglia Levi e recentemente digitalizzati e resi consultabili agli utenti del nuovo sito, sono tutti i volumi dei Libri Giornale, Libri Mastri e Libri Cassa. 53 registri manoscritti di contabilità e amministrazione datati tra il 1824 e il 1930 relativi all’attività della Banca Jacob Levi & figli. Il lavoro su tale Fondo è ancora in fase di sviluppo e comprenderà la catalogazione e la digitalizzazione di oltre duecento volumi.

Dopo il primo anno e mezzo di attività del laboratorio si possono già contare più di mille oggetti digitalizzati per un totale di oltre ventimila immagini realizzate tra derivate e master e il progetto è ancora in piena fase di sviluppo. Nel corso della primavera del 2024, grazie anche al finanziamento del TOCC, è nato infatti il LeviDigiLab 2.0 dedicato esclusivamente alla digitalizzazione e post-produzione dei numerosi documenti audiovisivi di proprietà della Fondazione: audiocassette, videocassette e vinili a 33 e 45 giri. Il lavoro di questa nuova succursale è ancora agli albori tra collaudi e prime digitalizzazioni ma i nuovi progetti per la messa a disposizione dei materiali, sviluppati sempre in collaborazione con Made in Heritage, puntano, come nel caso del primo LeviDigiLab, a un’innovazione tecnologica che vada di pari passo con la sostenibilità.
 

Carlo Mezzalira

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