La musica al buio [rubrica]: All'avanguardia

IDENTIFICAZIONE

Tipologia
materiale a stampa
Tipologia specifica
spoglio
Segnatura precedente
FM-2016-346

INFO PUBBLICAZIONE

Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
24.7.1927, n. 11
Pagina
10-10
Luogo di pubblicazione
Roma
Editore
Alberto Stock

RESPONSABILITÀ

autore

CONTENUTO

Abstract
Il secondo intervento della rubrica La musica al buio, riflette in maniera lungimirante e forse pretenziosa sulle nuove possibilità musicali nel cinematografo. Dopo una prima parte dedita a spiegare tramite parabole filosofiche come ciascuna arte sia incompleta, Falciai descrive il cinematografo come arte nuova, adatta al pubblico dell'epoca. Esso si presenta come unione tra musica, anch'essa incompleta, ed elemento visivo. Quella che Falciai chiama arte cinemusicale (cit.) sarebbe la quintessenza del cinema, ovvero la rappresentazione visiva della musica. Per quest'arte, volta alla completezza stilistica, l'autore vede dei possibili precursori e rappresentanti in Beethoven, Chopin, Strauss, Debussy, Rachmaninov, Saint-Saens, Respighi e Casella. Le musiche descrittive di detti compositori offrirebbero, infatti, grandi possibilità di rappresentazione cinematografica. Falciai chiude con la speranza di un superamento del melodramma, ormai statico e banale nelle sue rappresentazioni, da parte del cinema e dell'arte cinemusicale.

CHIAVI DI ACCESSO

Persone
Musiche
Film