Il realismo musicale nel film

IDENTIFICAZIONE

Tipologia
materiale a stampa
Tipologia specifica
spoglio
Segnatura precedente
FM-2016-374

INFO PUBBLICAZIONE

Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
XI, n. 3, marzo 1950
Pagina
32-35
Luogo di pubblicazione
Roma
Editore
Edizioni dell'Ateneo

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autore

CONTENUTO

Abstract
Enzo Masetti, affrontando la questione del realismo in musica, menziona gli illustri precedenti della Caccia fiorentina e del Cri de Paris, che sono nient'altro che il pendant antico della moderna musica concreta di un Mosolov. Anche quando la musica si spinge verso i suoi estremi confini, resta pur sempre una forma d'arte, una espressione soggettiva, 'spirituale', qualcosa di differente dal 'vero'. Se si parla invece di musica da film, è possibile, secondo l'autore del saggio, travalicare i confini e riprodurre il vero musicale nella sua fotografica realtà. La musica svolge quindi la funzione di una tappezzeria, di un mobile, di una luce, che possono essere manipolati e usati dal regista in modo estremamente duttile e accessorio. Pertanto, non è indispensabile una collaborazione fra regista e compositore. Si può parlare di 'collocazione' e di 'funzionalità' della musica. Spesso i compositori sono costretti ad adeguarsi alle esigenze del regista (ad esempio gli si chiede di conformarsi ad uno stile ben codificato). Non è un bene quando in uno stesso film si vuole impiegare a tratti il realismo musicale 'fotografico', e a tratti uno stile soggettivo libero. Occorrerebbe impiegare o l'uno o l'altro approccio. Vari sono gli esempi di situazioni tipiche da film che l'autore del saggio elenca ove la musica svolge (a prescindere dal fatto che l'ambito sia realistico o meno) un ruolo espressivo fondamentale.

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