Tre opinioni

IDENTIFICAZIONE

Tipologia
materiale a stampa
Tipologia specifica
spoglio
Segnatura precedente
FM-2016-377

INFO PUBBLICAZIONE

Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
XI, n. 5-6, maggio-giugno 1950
Pagina
80-83
Luogo di pubblicazione
Roma
Editore
Edizioni dell'Ateneo

RESPONSABILITÀ

autore

CONTENUTO

Abstract
Lo scritto è contenuto in Tre opinioni (ove si trovano anche due riflessioni a firma di Malipiero e Petrassi), ma il titolo di queste pagine di Pizzetti era in origine Lettera di un musicista ad un regista di cinematografo. In nota non si specifica il nome del destinatario della lettera, amico del compositore. Il regista è il vero e principale padrone e creatore del film. La sola reale dimensione del film è il tempo, di cui il regista è arbitro. Al compositore potrebbero essere riconosciuti più diritti. Pizzetti auspica per il futuro una collaborazione fra regista e compositore; la musica non può continuare ad essere un elemento che, semplicisticamente, si 'sovrappone' al film (neppure nel melodramma la musica veniva 'sovrapposta' al testo poetico). E' importante che il regista non snaturi il lavoro del compositore, così come il compositore quello del regista. L'apporto del compositore può rivelarsi indispensabile anche per evitare certi errori del regista. Dialogo e musica non dovrebbero mai sovrapporsi, in un film. Possono udirsi esclamazioni, interiezioni, grida isolate, e la parola pronunciata può sovrapporsi ai rumori. Fra dialogo e dialogo, è cruciale capire quando è opportuno inserire della musica. Fra regista e compositore deve esserci una sintonia piena nel calibrare i rispettivi interventi. Molti musicisti non hanno nozioni di cinema, e viceversa. Conviene in tal caso che il compositore scriva della musica 'pura', nella speranza che sia il regista di un certo livello a interessarsi alla musica.