Cinema, Musica e Scienza I

IDENTIFICAZIONE

Tipologia
materiale a stampa
Tipologia specifica
spoglio
Segnatura precedente
FM-2017-027

INFO PUBBLICAZIONE

Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
1941, VIII, n. 8
Pagina
109-111
Luogo di pubblicazione
Roma
Editore
Organo Ufficiale del Sindacato Nazionale Fascista Musicisti

RESPONSABILITÀ

autore

CONTENUTO

Abstract
Si tratta della trascrizione integrale della conferenza dell'ingegner Ernesto Cauda, tenuta nella sala dei concerti della Regia Accademia di Santa Cecilia l'8 marzo 1941. La conferenza è stata pubblicata sulla rivista in due parti. Prima di entrare nel merito del discorso, Cauda esplicita l'obiettivo di questa conferenza: dimostrare che anche la cinematografia scientifica può essere utilizzata in ambito tecnico musicale. Sviluppa, però, il discorso affrontando la questione sotto diversi punti di vista. Pur giudicando la propria conferenza come «un cenno frammentario e incompleto», Cauda tiene insieme i principali orientamenti teorici sulla musica per film circolanti, all'epoca, in Italia. Introduce la conferenza partendo dal dibattito sui «rapporti che debbono intercorrere fra musica e film» e, in particolare, sul confronto tra due scritti di Luigi Chiarini e Sebastiano Arturo Luciani. Gli articoli citati sono La musica nell'unità del film di Chiarini e La musica essenza del film di Luciani. Per Chiarini la musica deve «essere considerata alla stregua di uno dei tanti elementi costitutivi dell'opera cinematografica». Per Luciani, invece, «il film dev'essere pensato musicalmente e deve risultare da una collaborazione intima fra il regista e il musicista». Pur partendo da punti di vista differenti, entrambi, però, convergono su conclusioni «praticamente concordanti che sfociano insieme nell'imperativo di una collaborazione intima e totale fra realizzatore dell'elemento visivo e quello dell'elemento musicale». Secondo Cauda, tuttavia, era difficile fissare una poetica per la musica cinematografica, ovvero «stabilire canoni generali, rigidamente fissi in una materia in cui hanno tanta parte elementi imponderabili». Per quanto attiene alla questione della funzione della musica, secondo l'autore essa varia e si modifica in base al genere cinematografico a cui il film appartiene, ma solo raramente la musica costituisce la parte dominante dell'opera cinematografica. In alcuni casi può avere sono una finalità «utilitaria»: quando «accompagna la presentazione dei marchi di fabbrica delle diverse case produttrici ed editrici» o quando sostiene lo scorrere dei titoli di testa. Quando invece accompagna di dialoghi costringe lo spettatore ad aggravare ulteriormente il suo sforzo di comprensione dell'azione rappresentata. Auspica quindi la nascita di una «nuova, organica e unitaria» opera musicale moderna nella quale si sarebbe potuto superare quello sfasamento che avveniva nella teatro musicale tra «la forma musicale e la forma scenica. La prima più libera ha potuto evolversi liberamente; la seconda […] stenta a liberarsi dalle antiche forme, troppo statiche, troppo in contrasto colle leggi è con le caratteristiche della vita e del pensiero moderno». Solo con questa nuova forma espressiva si poteva arrivare alla «forma più completa e perfetta dell'auspicata collaborazione fra cinema e musica». Un punto d'arrivo che non poteva essere raggiunto fino a quando non si raggiunga una «perfetta conoscenza delle esigenze tecniche ed estetiche delle due arti».

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