Musica al buio – Estetica cinemusicale II

IDENTIFICAZIONE

Tipologia
materiale a stampa
Tipologia specifica
spoglio
Segnatura precedente
FM-2017-039

INFO PUBBLICAZIONE

Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
13.5.1928, n. 10
Pagina
4-4
Luogo di pubblicazione
Roma
Editore
Alberto Stock

RESPONSABILITÀ

autore

CONTENUTO

Abstract
Seconda riflessione, a tratti ripetitiva, sul volume di Luciani, Il cinematografo come arte (Editrice "La Voce"). Luciani è del parere che la musica scritta per il film e, viceversa, il film creato per la musica, siano due manifestazioni artistiche d'eccezione (cit.). Falciai è contrario a tale affermazione in quanto la comune ispirazione musicale è dettata da puri aspetti cinematografici che superano, oramai, quelli teatrali. Il cinema diviene in tal modo arte nuova. I due autori concordano, invece, sul fatto che la musica scritta per il film si perde nell'attenzione del pubblico per il visivo, mentre nel secondo caso, è la musica a sovrastare l'immagine. Questo squilibrio estetico, presente in creazioni e trasposizioni cinematografiche citate da Luciani, quali La cattedrale sommersa (Debussy), Frate Sole (Mancinelli), Rapsodia satanica (Mascagni) e Fantasia bianca (Gui), può esser superato da un commento musicale coerente con l'aspetto visivo, un commento a grandi linee (cit.), reso altresì possibile dalle nuove tecniche di registrazione e produzione. Citato il Volume S. A. Luciani, L'antiteatro. Il cinematografo come arte, Editrice La Voce; e le teorie psicofisiche di F. Nietzsche.

CHIAVI DI ACCESSO

Persone

Obey, André (persona citata)

Debussy, Claude (persona citata)

Mancinelli, Luigi (persona citata)

Mascagni, Pietro (persona citata)

Gui, Vittorio (persona citata)

Musiche
Film