Musica al buio [rubrica]: Aborti in anticamera

IDENTIFICAZIONE

Tipologia
materiale a stampa
Tipologia specifica
spoglio
Segnatura precedente
FM-2017-044

INFO PUBBLICAZIONE

Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
18.11.1928, n. 23
Pagina
11-11
Luogo di pubblicazione
Roma
Editore
Alberto Stock

RESPONSABILITÀ

autore

CONTENUTO

Abstract
La rubrica Musica al buio si dedica alla nascita del sonoro con scetticismo, malizia e un tocco di presunzione. Secondo Falciai il sonoro avrebbe vita breve in quanto antiestetico e tendente ad un approccio teatrale del cinematografo: i dialoghi parlati significherebbero un procedimento estetico a ritroso, volendo far assomigliare il cinematografo al teatro, appunto, mentre quest'ultime risultano due arti ben distinte. In seguito Falciai si dedica a problematiche generali di recitazione ed all'impossibilità di trasformazione degli artisti muti in attori drammatici parlanti. Infine, con ironici paragoni, denigra il sonoro a cinema uso teatro (cit.), mentre non nasconde dubbi e perplessità sulla lingua corrente del neonato cinema sonoro. Con ogni probabilità l'intervento presenta presunzione eccessiva: Falciai non desidera soltanto criticare e riflettere sull'inefficacia della novità, bensì denigrare e beffarsi del sonoro, considerandolo un aborto artistico della cinematografia e adatto alle masse stolte, prive di senso estetico.

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