I diritti di Mozart

IDENTIFICAZIONE

Tipologia
materiale a stampa
Tipologia specifica
spoglio
Segnatura precedente
FM-2018-074

INFO PUBBLICAZIONE

Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
III, 14, gennaio 1991
Pagina
36-39
Luogo di pubblicazione
Milano
Editore
De Agostini - Rizzoli Periodici

RESPONSABILITÀ

autore

CONTENUTO

Abstract
La musica di Mozart ha un ampio utilizzo nel cinema dall'epoca del muto fino ad oggi. L'autore analizza in primo luogo i film che «non si possono neppure concepire senza il contributo della musica di Mozart», e cita il film di Robert Bresson Un condannato a morte è fuggito dove la Messa in do minore di Mozart secondo Cosulich costituisce un «contrappunto mistico» al mondo materiale. Altri film sono Padre padrone dei fratelli Taviani e La mia Africa di Sidney Pollack dove l'interruzione dell'esecuzione del concerto per clarinetto e orchestra di Mozart rappresenta il conflitto tra i livelli culturali. La parte centrale dell'articolo è dedicata alla discussione del film Amadeus di Miloš Forman. L'idea generale di Cosulich è che il regista esplora il fenomeno della genialità (perfino dal punto di vista neuroscientiffico), della diversità: «non è un film musicale propriamente detto: è un film che usa la musica come catalizzatore drammatico...». Contemporaneamente al film Amadeus, il regista Pupi Avati gira il film Noi tre, dove Mozart (secondo Cosulich) invece di un alieno di «origine divine» viene raffigurato come «uno di noi». L'ultima parte dell'articolo è dedicata alle critiche a Miloš Forman. L'autore difende il regista dai musicofili che vogliono vedere il compositore come un «santino», sostenendo che la diffusione della sua musica soprattutto tra le nuove generazioni giustifica la scelta di privarlo di «ogni aspetto di accademismo».

CHIAVI DI ACCESSO

Persone
Musiche
Film