L'arta italiana e il cinema parlante nel parere di un competente
IDENTIFICAZIONE |
Tipologia
materiale a stampa Tipologia specifica
spoglio Segnatura precedente
FM-2018-117
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INFO PUBBLICAZIONE |
Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
1929, n. 67 Pagina
7-8
Luogo di pubblicazione
Bologna
Editore
Arti Grafiche Cosini-Aldrovandi
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RESPONSABILITÀ |
autore
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CONTENUTO |
Abstract
Si sta per celebrare la morte del cinematografo, soppiantato dalle talkies. Questa rivoluzione è inarrestabile a parere di Stefano Pittaluga, che vi vede il trionfo del paradigma dell'imitazione realistica. C'è allarme tra gli attori e le attrici, perché non basta la bellezza fisica: si chiede voce, intonazione, dizione. Il cinema sonoro aprirà le porte ai cantanti lirici italiani, che già vedono il trionfo internazionale. Ci sarà perdita di occupazione per gli orchestrali delle sale, ma potranno essere occupati nei teatri di posa. Il nuovo cinema sonoro a vocazione musicale rappresenterà una indubbia concorrenza per il teatro lirico, ma lo farà tuttavia in modo del tutto proprio: le riduzioni cinematografiche delle opere liriche faranno vedere gli antefatti e gli episodi di passaggio che a teatro vengono solo riferiti.
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CHIAVI DI ACCESSO |
Persone
Mussolini, Benito (persona citata)
Pittaluga, Stefano (persona citata)
Mander, Stefano (persona citata)
Martinelli (persona citata)
Pertile (persona citata)
Schipa, Tito (persona citata)
Gigli, Beniamino (persona citata)
Ruffo, Titta (persona citata)
aljapin, Fëdor Ivanovič (persona citata)
Musiche
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