In duello con le immagini

IDENTIFICAZIONE

Tipologia
materiale a stampa
Tipologia specifica
spoglio
Segnatura precedente
FM-2020-022

INFO PUBBLICAZIONE

Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
V, 40, marzo, 1993
Pagina
40-43
Luogo di pubblicazione
Milano
Editore
De Agostini - Rizzoli Periodici

RESPONSABILITÀ

autore

CONTENUTO

Abstract
Il focus dell'articolo è il film di Luis Buñuel Viridiana e l'uso del contrasto tra la musica e l'immagine, in particolare l'uso dell' Allelujah di Georg Friedrich Händel per accompagnare la scena dell'orgia dei mendicanti. Cosulich nota che la musica di Händel, a parte il film di Buñuel, è stata usata solo nella commedia britannica His Excellency (Sua Eccellenza, 1952) diretta da Robert Hamer, in cui risuonano brani dall'opera Scipione e la Sonata per flauto e violoncello. Dopo il riassunto della trama del Viridiana, e la storia della sua ricezione (con una lunga citazione dall'articolo di padre Enrico Baragli «che sembra l'arringa di un inquisitore»), Cosulich elenca alcuni esempi di voluto contrasto tra musica e immagine, sostenendo che «la storia dei rapporti tra cinema e musica abbonda di esempi del genere»: i Concerti brandeburghesi di J.S. Bach nell'Accattone (1961) di Pier Paolo Pasolini, l'Ouverture del Guglielmo Tell di Gioachino Rossini nell'Arancia meccanica (1971) di Stanley Kubrick e l'aria Vesti la giubba dall'opera I Pagliacci di Ruggero Leoncavallo nel film di Brian De Palma Gli intoccabili (1987). Ogni esempio, comunque, è secondo il critico un caso a sé, imparagonabile con gli altri. Se per Pasolini la musica di Bach è stata chiamata a trasmettere l'oggettivo «sacro», «una degradazione, ma una degradazione in qualche modo sacra», nel caso di Buñuel non c'è né sacralità né bestemmia, piuttosto «un sasso gettato contro l'idea di carità». (L'altro elemento che si potrebbe interpretare come bestemmia è l'allusione pittorica all'Ultima Cena di Leonardo da Vinci, che è evocata nell'inquadratura del banchetto dei mendicanti). Per quanto riguarda il rapporto tra Buñuel e la musica, Cosulich cita il regista che lamenta la sua sordità: «una delle grandi tristezze di questi sgoccioli di vita è non poter più udire la musica»: forse proprio per questo nei suoi ultimi film ha smesso di introdurre musica, sia composta per l'occasione, sia preesistente.

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